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L'interno era diviso in tre piani, comunicanti tramite una scala di legno, di cui si possono ancora vedere le tracce sul muro nord. Il sotterraneo, coperto da una volta a botte in muratura, era invece collegato al piano terreno con una scala in muratura tuttora esistente. Il sotterraneo era utilizzato come magazzino per le provviste alimentari, come dimostrano le finestrelle aperte sul fossato, necessarie alla ventilazione del locale.
Al centro del pavimento del sotterraneo si apre una botola comunicante con una ulteriore stanzetta, tradizionalmente ritenuta una prigione; in realtà si trattava dell'accesso ad un passaggio sotterraneo comunicante con l'esterno. In seguito, ormai ostruito il passaggio, la stanza venne più prosaicamente adibita a ghiacciaia. |
Al primo piano del lato ovest si può ancora vedere quella che era l'apertura di una porta. Si trattava di una porta di soccorso, non a caso situata dal lato dove il fossato è più alto e ripido e vicino alla strada che si inoltra nei boschi. In un secondo momento questa apertura venne ritenuta adatta per situarvi la latrina, precedentemente costruita sul più freddo lato nord, in un vano ancora più angusto. |
© Francesco Pennaroli 2000-2003